L’idea della scuola-azienda che si nasconde dietro il progetto di legge Aprea, che tenta di delegittimare il ruolo delle rappresentanze studentesche, trasformare i consigli d’istituto in consigli di amministrazione e permetterne l’accesso ai privati, è solo una delle tante forme con cui si declina il processo europeo di privatizzazione dell’istruzione.
A più di dieci anni dall'avvio del processo di Bologna, che ha riordinato la formazione universitaria, le istituzioni europee, in una situazione di recessione provocata dalla crisi economica con ripercussioni in tutti settori in termini di occupazione e diffusa contrazione, si è rafforzata sempre più la necessità del libero mercato di controllare i processi di creazione e trasmissione del sapere. Le istituzioni europee, portavoci delle istanze neoliberiste, hanno ben chiara la strategia su come concludere il processo di assoggettamento a trecentosessanta gradi dell’istruzione e della formazione ai fini della produzione.